10 Giu La casa
Spazio poetico
Che rapporto c’è tra l’interno di una casa e la nostra anima? La risposta apre la strada ad infinite di riflessioni già affrontate in diversi ambiti. Navigandone l’immenso mare potremmo trovarci davanti a verità su cui non sono sicura venga di frequente posta l’attenzione. Accade perché siamo troppo assorbiti dalla vita frenetica o influenzati dal design di massa che pare offrirci soluzioni pronte all’uso,oggettivamente piacevoli ma senza sforzo immaginativo. Avere una casa non sempre significa abitarla,se consideriamo il senso filosofico attribuito al termine in cui abitare un luogo è conoscerlo e farlo proprio,come conoscere se stessi ed accettarsi vuol dire abitarsi.
La casa si evolve insieme alla nostra anima ed è espressione della stessa. Prendersene cura e scegliere ciò che la caratterizzerà vuol dire prestare attenzione a ciò che succede dentro di noi sotto l’effetto di stimoli esterni, e dentro casa nostra quando scegliamo di far salire il mondo esterno sul palcoscenico della nostra vita. Il saggio del filosofo Gaston Bachelard La poetica dello spazio analizza, attraverso il rapporto tra materiale e sentimentale, ciò che potrebbe nascere dalla comunicazione tra le due dimensioni. Un giro largo ma necessario per comprendere la forte attenzione posta sul dettaglio decorativo che molti definiscono elogio della superficialità.
Ognuno di noi vive lo spazio casa in maniera differente e se è vera(come documentano esperimenti di neuroscienze) la corrispondenza tra disordine creatività, è anche vero che la casa è il luogo in cui mettiamo in scena la nostra vita. Anche il disordine può essere curato nel dettaglio per consentire alle idee di fluire liberamente mantenendo un legame con il concreto. Oggetti posizionati in maniera apparentemente casuale indirizzano la nostra mente verso precise direzioni:i libri introspettivi sul comodino, le riviste che si prendono sul serio ma non troppo in bagno e gli inserti che parlano della vita culturale cittadina sul tavolo della colazione, a ricordarci che abbiamo un mondo da scoprire a portata di mano. La nostra casa ha stanze, porte e cassetti tanto quanto la nostra mente. Possiamo scegliere di lasciarli aperti e decidere chi e cosa farci entrare, possiamo chiuderli quando l’unica voce da ascoltare è quella dentro di noi, ma non potremo illuderci di stare bene se non impariamo ad abitare.
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